Quinta mostra nazionale di scultura all'aperto Gambarogno Lago Maggiore
PhotographyAnno del 25mo. anniversario della prima edizione si voleva chiudere idealmente il ciclo di una grande stagione espositiva. Ma in che modo?
Ma certo, con la verifica dell'opera di tre scultori, quegli stessi tre che erano stati premiati alla prima edizione.
Tre grandi artisti il cui lavoro ha pienamente confermato la scelta sapiente ed anche coraggiosa effettuata nel 1968. Anche questa una voce attiva del bilancio delle Esposizioni nazionali di scultura all'aperto. Una delle tanti.
Dalmazio Ambrosioni
Estratto della presentazione del catalogo
Tradizione e dinamismo, con personalità
Nella ricorrenza del 25mo. delle Mostre nazionali di scultura all'aperto che si sono tenute dal 1968 a tutt'oggi, il nostro Comune non può esimersi dal sottolineare tale importante data e ciò per tante svariate ragioni fra le quali citiamo in particolare, quella di avere fatto di Vira, con queste maniferazioni, un polo di attrazione culturale per il nostro Paese. Merito agli organizzatori che hanno saputo, con sforzi notevoli, trar vantaggio dalla particolare caratteristica che si ritrova il nostro villaggio con il suo nucleo di archiettura rurale e contadina che si adatta in modo ottimale a questo genere di manifestazioni.
Il Municipio è pertanto grato ai responsabili di GLM 93 ed in particolare al suo direttore artistico Edgardo Ratti, infaticabile animatore dal 1968 in poi, nonché agli artisti, attori principali di queste operazioni culturali, per il loro costante e gravoso impegno a favore della cultura del nostro Comune in particolare, della regione e del Paese tutti in generale.
Municipio di Vira Gambarogno
Estratto dal catalogo 1993
1968, 1976, 1982, 1990, 1993
La GLM 93, manifestazione che vuol marcare un periodo di un quarto di secolo durante il quale il Gambarogno ha vissuto appuntamenti ed esprienze di grande livello culturale e certamente indimenticabili che hanno caratterizzato - ad intervalli più o meno regolari - l'evolversi della scultura in campo cantonale e nazionale, si apre all'insegna dell'austerità che ne ha rfenato non gli entusasmi bensì le proposte per accrescerne la sua importanza tuttavia già di per se completa e ricca di contenuti culturali e artistici.
Si tratta dell'ultima manifestazione, in ordine di tempo, che viene tenuta in questo villaggio rivierasco del Gambarogno. Ultima, in quanto 4 sono stati i precedenti appuntamenti con il pubblico che, manifestando via via un sempre più vivo interesse, ha indotto i responsabili a continuare queste importanti offerte culturali.
Forse, pensando al primo appuntamento nel lontano 1968, poche possono sembrare le manifestazioni proposta ma, considerando le difficoltà organizzative sempre più impegnative ed in aumento costante ma soprattuto il tempo da riservare agli artisti per riproporsi con idee, materiale e concetti nuovi, i cinque appuntamenti sono da vedere in una giusta ripartizione del tempo e ad un raziocinio di continuità dell'offerta culturale per il paese bisognoso, oggi più che mani, del ricupero di certi valori di vita che si sono persi per seguire la strada più facile dell'inutile e del superfluo, non solo, ma anche quella dell'ipotetico benessere materiale che ha generato all'eccesso il personale egoismo veicolo dell'attutale violenza a tutti i livelli ed in tutti i campi, lasciando pochissimo spazio ai citati valori umani.
Edgardo Ratti
Direttore artistico
Estratto dal catalogo 1993
Bernhard Luginbühl
PhotographyLe creazioni di Bernhard Luginbühl sono di una sconcertante molteplicità. Definire Luginbühl semplicemente uno scultore del ferro non sarebbe corretto.
Poiché nell'edizione 1993 della manifestazione all'aperto di Vira Gambarogno vengono esposte solo sculture, questo testo vale comunque - semplificando e riducendo all'estremo - per il "modellatore del ferro" Luginbühl. Si dovrebbe dire Colui che costruisce con il ferro ha dichiarato Luginbühl.
Testo di Peter Killer
Estratto dal catalogo 1993
Kurt Laurenz Metzler
PhotographyDopo un tirocinio come scultore in pietra, nel 1964 si trasferisce in America, nel paese che anche per lui è il paese dalle possibilità illimitate. Là, negli Stati Uniti, scopre un nuovo modo d'espirmeri e per lui fino ad allora un materiale sconosciuto: il poliestere.
Fin dall'inizio della sua attività artistica si dedica allo studio del corpo umano, ma è nell'atelier del suo amico Van De Bovernkamp che trova un linguaggio formale del tutto personale, il concetto di Concetto uomo.
Nascono così le prime sculture a colori vivaci, in posizione eretta e dimensionali che portano già in sé dei momenti d'ironia.
Testo di John Matheson
Estratto dal catalogo del 1993
Albert Rouiller
PhotographyFino agli albori degli anni ottanta, il lavor di Albert Rouillersi è concentrato nella volontà di semplificare i volumi, di stilizzarli, allo scopo di mostrare in un modo piì immediato il fremito organico dell'articolazione unendo armoniosamente la vena biologica e la vena geometrica. Così facendo, viene gradatamente a emergere la cerinera vitale della parte viva e di quella tecnica; lo spazio stessio della scultura, fratto, permette un passaggio più fluido dall'interno verso l'estarno, dall'animato all'inanimato e viceversa.
Sylvio Acatos
Estratto dal catalogo ufficiale 1993
Opera di Bernhard Lüginbuhl
Opera di Kurt Laurenz Metzler
Opere di Albert Rouiller
Comitati
Comitato d'onore:
Flavio Cotti, Consigliere Federale
Giuseppe Buffi, Consigliere di Stato
Alfredo Defago, Direttore Ufficio Federale per la cultura
Rosemarie Simmen, Presidente della Fondazione Pro Helvetia
Dott. Giorgio Ghiringhelli, Presidente, direttore generale BSI
Dott. Walter Bosshart, Direttore Mobiliare Svizzera Assicurazioni
Aleardo Buzzi, già presidente Philip Morris Internatione C.E.O.
Olga Cippà, Sindaco Vira Gamabrogno
Giovanni Jaberg
Gianpietro Ferrari, presidente ente turistico del Gambarogno
Comitato organizzatore:
Edgardo Ratti, Direttore artistico
Dalmazio Ambrosioni
Marco Galli
Paolo Grandi
Diego Invernizzi
Waldis Ratti
Mauro Scopazzini