G'99 mostra internazionale di scultura all'aperto
PhotographyAlle opere di grandi dimensioni situate nelle suggestive viuzze di Vira e realizzate con materiali per lo più attinenti al termine di scultura, come il marmo, il granito, il legno, il ferro e il bronzo, la G'99 affianca la grafica e le piccole sculture, esposte nelle ampie sale di Palazzo Verbania, a Luino; creando così un collegamento transfrontaliero ricco di significato, perché realizzato tra due regioni, il Gambarogno e il Luinese, unite per secoli in passato da vicende storiche comuni.
Olga Cippà, Sindaco di Vira Gambarogno
Estratto dal catalogo del 1999

Introduzione politica
Alla scena culturale si rinfaccia a volte di rivolgersi quasi esclusivamente ad una cerchia ristretta di persone. È certamente un rimprovero che non può essere mosso a Edgardo Ratti, che da più di trent'anni si adopera instancabilmente per suscitare intreresse e promuovere compresione per l'arte moderna.

Proprio nell'arte scultorea questo intento è particolarmente delicato, pocihé in questo campo la ricerca astistica si muove in direzioni per lo più estranee al grande pubblico. Anche i materiali utilizzati, nonostante qualche spiraglio che si è aperto grazie a Jean Tinguely, danno sempre ancor adito ad interrogativi. Che cosa ci fanno le materie sintetiche nell'arte plastica? Vogliamo forse la plastica al servizio dell'arte plastica?
Per molti di noi l'arte deve sempre ancora restare qualche cosa di bello e di duraturo. Non ci rendiamo sufficientemente conto che il confronto artistico con la realtà evolve continuamente e si serve di forme e di materiali inediti. Mancano sempre ancora, tra il pubblico e i creatori, occasioni di contatto che consetirebbero una migliore compresione. Iniziative come le G'99 meritano pertanto elegio e sostegno, proprio perché contribuiscono ad eliminare le barriere tra il mondo artistico e la vita comune quotidiana. Auguro dunque alla G'99 quel successo a cui può legittimamente ambire e spero che un folto pubblico profitti di questa occasioni d'incontro con l'arte.
Flavio Cotti
Ex Presidente della Confederazione Elvetica
Un nuovo che nasce dalla tradizione
Chi vive lontano dai grandi centri ha un rapporto più critico con la realtà che non gli altri. Il rapporto più profondo con la tradizione favorisce un sano scetticismo verso fatti e cose che altrove vengono accettati con noncuranza. Chi è legato alle proprie radici reagisce alle mode e ai cambiamenti superficiali in modo molto diverso da colui che vi ha rinunciato. Difficile dire se sarà sempre così. Nell'era di internet, le differenze di mentalità tra i centri e le periferie sembrano destinate a scemare sempre più. È curioso sapere che il paese con il maggior numero di allacciamenti internet è la Finlandia, paese ai margini dell'Europa, ma non possiamo ancora dire se questa globalizzazione elettronica stia distruggendo le peculiarità e l'unicità di un luogo, se questa internazionalizzazione mediatica conduca alla perdita della superficialità.
Per il momento, esistono ancora questi personaggi originali che non conformano sogni e azioni a ciò che in generale è considerato giusto e sensato, che non si piegano alle tendenze e alle strettoie del conformismo. Edgardo Ratti è uno di loro. È uno di quelli che non ha mai bandito i punti di domanda, assumendo all'occorrenza una posizione critica.


Un'importante cesura nella sequenza delle esposizioni si è prodotta cinque anni fa. Il successo della G'93 non ha indotto Edgardo Ratti a dormire sugli allori, a riproporre con qualche variazione lo stesso tipo di manifestazione, l'ha spinto al contrario a ripensarne l'impostazione nel suo insieme. L'idea di presentare opere di media grandezza di una quindicina di artisti di tre continenti ha sortito un risultato molto interessante.
Come è capitato anche alla Biennale d'arte svizzera (SPSAS) o l'esposizione di sculture all'aperto di Bienne, l'interesse per le mostre che cercano di presentare un paio di opere di un elevato numero di artisti va scemando. L'esposizione "Stiller Nachmittag" del 1987 al Kunsthaus di Zurigo ha messo il punto finale alle esposizioni generali sul'arte svizzera anche nei musei elvetici. Questa concezione espositiva consolidatasi nel corso degli anni è stata progressivamente rifiutata durante quest'ultimo decennio.
Lo spirito di contraddizione di Ratti ha saputo contraddire se stesso.
Le mostre genericamente informative non corrispondevano più a un bisogno sentito. A Nord, a Sud, nel Ticino stesso è facile vedere con l'attività espositiva di gallerie e musei sia andata crescendo in questi ultimi quindici anni. Anche la pubblicazione di cataloghi d'arte ha raggiunto livelli numerici mai toccati prima, e non solo in Ticino naturalmente. Gli amici dell'arte possono dunque informarsi molto facilmente su quanto propone la scena artistica.
Nel 1996, Edgardo Ratti ha trasformato in evento internazionale l'esposizione nazionale, In un'epoca in cui la Svizzera tende a isolarsi sempre più, l'apertura culturale è più che mai importante. Su questo punto per Ratti non c'è alcun dubbio.
Si ha sovente l'impressione che oggi gli artisti svizzeri passino più tempo in aeroplano che non nel loro studio. Gli artisti elvetici continunano a rifuggire dagli spazi troppo ristretti, ma raramente si sente parlare di artisti stranieri che vengono in Svizzera per lavorare o almeno per conoscerne il clima creativo. Questo scambio funziona male. La G'96 era intesa a migliorare questo stato di cose e la G'99, che raduna artisti di sei nazioni, ne prolunga gli sforzi.

Non è nello stile di Edgardo Ratti imitare formule di successo. Sarebbe troppo semplice raccogliere vasti consensi presentando un artista classico del dopoguerra o un esponente di fama mondiale dell'arte di questo ultimo quarto di secolo. Ratti non tiene nemmeno in considerazione l'ipotesi di presentare a Vira grandi artisti di ieri e dell'altro ieri; le opere di Marno Marini o di Joseph Beuys vengono comunque esposte altrove. Non è propenso a seguire gli itinerari dettati dagli interessi del pubblico e gli rincresce constatare che i nomi altisonanti attirino un pubblico ben più numeroso si quell che accorre alle mostre di artisti meno conosciuti. Correggere questa tendenza esorbita dalle su possibilità, ma non costituisce nemmeno un motivo di rassegnazione. Il suo impergno a favore di quegli artisti che non sono sempre all'onore delle cronachi continua con la stessa passione e la stessa convinzione di una volta.
Edgardo Ratti è un oppositore troppo fiero e anche un osservatore sensibile per credere alla morte della pittura o alla morte della scultura. Le opere esposte gli servono per dimostrare che la scultura scaturita dalla tradizione non deve cristallizzarsi nel convenzionale, ma che anch'essa può rappresentare il nuovo. Una lapidaria affermazione di Rodin speiga meglio di tante parole la perseveranza di Ratti: "La pazienza è l'essenza della scultura". Ratti ha radunato attorno a sé artisti pazienti. Ma la pazienza è una virtù poco apprezzata ai giorni nostri. Un artista di successo che oggi vuole restare sulla cresta dell'onda, che non vuole finire nel dimnenticatioio, deve costantemente mostrare cose nuove, esporre e far parlare di sé gli organi d'informazione il più sovente possibile. Picasso ebbe a dire che concentrava le sue enegie su una cosa sola sulla sua pittura, una bella affermazione che nell'iperattività della scena culturale odierna suona desueta. Sarà il futuro a stabilire il valore di un'arte frutto di un'attività frenetica.
Peter Killer
Estratto dal catalogo del 1999


La collaborazione con le autorità politiche di Luino ha permesso di gettare le basi per una proficua collaborazione culturale transfrontaliera. Gli organizzatori della G'99 sono riconoscenti e ringraziano tutti quanti hanno favorito questo progetto inserito nel contesto di Interreg II.
Comune di Luino
Unione Europea Interreg II
RegioneLombardia
Comitato d'onore:
Flavio Cotti - ex consigliere Federale
Franco Gianoni - ex presidente del CdA della Banca dello Stato del Canton Ticino
Olga Cippà - Sindaco di Vira Gambarogno
Gian Piero Ferrari - Presidente Ente Turistico Gambarogno
Giuseppe Meinberg - Sindaco di Magadino
Associazione Rivapiana Minusio
Allestimento dell'esposizione:
Edgardo Ratti - Dir. Artistico
Bubi Nussbaum
Nicola Nussbaum
Christian Vezzoli
Comitato organizzatore:
Edgardo Ratti
Mauro Scopazzini
Marco Galli
Waldis Ratti
Remo Clerici
Roberto Gasparoli
Partecipanti
Luigi a Marca - Svizzera
Arman - Francia
Kengiro Azuma - Giappone
Eric Kappeler - Svizzera
Stefan Kofmehl - Svizzera
Beat Kohlbrenner - Svizzera
Helga Lannoch - Germania
Pavel Malovany - Cechia
Bubi Nussbaum - Svizzera
Antonio Paradiso - Italia
Pedro Pedrazzini - Svizzera
Klaus Prior - Svizzera
Edgardo Ratti - Svizzera
Gianni Robusti - Italia
Italo Scanga - Italia
Sacha Sosno - Francia
Mauro Staccioli - Italia
Daniel Spoerri - Svizzera
Hans Thomann - Svizzera
Giuseppe Vaccaro - Svizzera
Not Vital - Svizzera
Ursus Winiger - Svizzera
Si ringraziano per la collaborazione:
Comune di Magadino, Patriziato di Magadino, Ticino Turismo, City Carburoil, SES - Sopracenerina.
Sponsor tecnici:
Masco Consult, Lugano
Ticino Magazine, Lugano
Crossair, Agno
Carpenteria Antognini, San Nazzaro
Officine Ghidoni, costruzioni metallice, Riazzino
ECAP - SEI, Lamone
Studio Ing. Gianfranco Sciarini, Vira
Impresa Ugo Clerici - Roberto Berri, San Nazzaro
Giordani Fratelli - legnami, Gudo
SGA - Affissioni, Lugano
Lino Polti, graniti, Arvigo
altri graditi contributi:
Popolazione del Gambarogno
Federazioe Esercenti Albergatori del Lago Maggiore
Rotary Club Lugano
Eros Taddei, Gerra
Comune di Locarno, Comune di Piazzogna, Comune di San Nazzaro, Comune di Sant'Abbondio, Comune di Contone, Comune di Gerra
Federazione Esercenti del Gambarogno
Reto a Marca, Leggia Grigioni